I totem dell’Alaska e del West Canada: libri di storia in legno
Dei veri e propri libri di storia con la differenza che i totem sono in legno di cedro e di dimensioni anche notevoli. I più abili maestri intagliatori in quella che è una vera e propria arte, sono stati gli indiani della costa nord-occidentale. Se c’era un mito da raccontare, a parte le storie tramandate verbalmente, i totem rappresentavano la loro eredità scritta e da interpretare, Oggi sono sparsi nell’aria di Vancouver e, in generale del West Canada e dell’Alaska. Nel tempo hanno raggiunto grandi forme espressive, tanto che i popoli vicini hanno iniziato a prenderne ispirazione.
Gli alberi preferiti dai nativi per realizzare i totem erano quelli di cedro e i motivi ricalcati erano quelli di solito che riprendevano il loro mondo spirituale. I soggetti ricreati erano tanti a seconda del tipo di festeggiamento. Si poteva raccontare, dunque, di una nascita, di un matrimonio o della morte di un capotribù. Non di rado, poi, venivano rappresentati interi cicli mitologici.
Esistevano nei totem, comunque, dei motivi predominanti. Si prestava molta attenzione, in particolare, ai volti umani e agli animali presenti sul territorio e quindi via libera agli orsi, alle aquile, ai salmoni alle balene e alle rane, ma soprattutto corvi. Si perché questi ultimi per gli indiani rappresentavano i progenitori dell’umanità. I totem in qualche modo riguardavano pure l’albero genealogico del gruppo familiare di ciascun nativo. Le forme animali non sono casuali, ma ricordano fatti tramandati, caratteri di membri della tribù ed elementi dal sapore leggendario. Si parla di guerre ma anche di tempeste e della posizione sociale delle famiglie. I totem da non perdere, comunque, si trovano soprattutto a Ketchikan, nel profondo sud dell’Alaska, dove nel Totem Heritage Center, costituito nel 1976, ne sono stati raccolti ben 33. Altri 13 sono stati collocati in un parco nei pressi di uno spazio comune in cui si tenevano delle riunioni, con decorazioni molto particolari.
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